Dunque, Providence, fine anni ‘90, in formazione un certo Dan St. Jacques. Che altro? Niente. Basta questo per capire. Ora, qui, oggi vi scucio uno di quei gruppi feccia che adoro, roba per la quale metterei le mani adosso qualcuno. Sì, e in particolare a te, maledetto rintronato radiofonico. Questo è un disco (forse) meno conosciuto di quanto sembri ma importante, a mio avviso, per l’evolversi del noise che sarà negli anni 2000. Ma mentre lo ascolto, direi senza timore, fondamentale (con la f maiuscola). Ricordate quel locale maledetto? Quella bettola sudicia per la prima volta? L’unico vantaggio? Tutto torna, come sempre… Sette infernali tracce senza titolo, semplicemente numerate e dalle durate che variano dai 50 secondi brutali della Song 1 ai 17 minuti sublimi della Song 7. Musicalmente parlando? Semplicimente senza pietà. Geni(t)ali. Batteria superlativa, tempi dispari, voce urlata/distorta/sguaiata/grugnita/spregevole totalmente delirante, basso che se non sei un mentecatto ti deve ricordare a tratti quello di Brian Gibson (ma caro coglionazzo è proprio da queste parti che il Lightining Bolt deve essere passato), feedback assortiti, tanto rumore, cambi di tempo, schizzi, goduria totale, dico. Cazzo, da godere fino all’ultimo con le mani al cielo. Proprio fino in fondo, perchè l’ultima traccia è semplicemente un capolavoro, una sorta di suite suddivisa in più parti, che non ho il fegato di descrivere. Consigliato oltre ai limiti della vita. Vi odio tutti. Mi fate cagare fino al vomito. Vaffanculo!!!!
Landed - Everythings's Happening (1998)
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