venerdì 18 dicembre 2009

The Flying Luttenbachers - Revenge of the Flying Luttenbachers (1996)

cover

Ok, dai, questo l’ho caricato ormai 1 mese fa e ormai scadeva il link e poi mi rompeva riupparlo. Oggi è il suo momento. Inoltre mi sa pure fatica provare a parlare di un disco (ma soprattutto di un gruppo) che è infinito nelle sue sfaccettature et idee. Così per chi non li conosce questo si rivelerà un pacco sorpresa. O, forse, un pacco bomba? Oppure solo un pacco? O? Insomma ci vorrebbe un sacco di carta per scriverne e qua più che di carta c’è solo un sacco di merda che non finisce più. Walter facci e falli godere!!!!!!!!!!!!!!111111111

The Flying Luttenbachers - Revenge of the Flying Luttenbachers (1996)
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sabato 12 dicembre 2009

Landed - Everythings's Happening (1998)

cover

Dunque, Providence, fine anni ‘90, in formazione un certo Dan St. Jacques. Che altro? Niente. Basta questo per capire. Ora, qui, oggi vi scucio uno di quei gruppi feccia che adoro, roba per la quale metterei le mani adosso qualcuno. Sì, e in particolare a te, maledetto rintronato radiofonico. Questo è un disco (forse) meno conosciuto di quanto sembri ma importante, a mio avviso, per l’evolversi del noise che sarà negli anni 2000. Ma mentre lo ascolto, direi senza timore, fondamentale (con la f maiuscola). Ricordate quel locale maledetto? Quella bettola sudicia per la prima volta? L’unico vantaggio? Tutto torna, come sempre… Sette infernali tracce senza titolo, semplicemente numerate e dalle durate che variano dai 50 secondi brutali della Song 1 ai 17 minuti sublimi della Song 7. Musicalmente parlando? Semplicimente senza pietà. Geni(t)ali. Batteria superlativa, tempi dispari, voce urlata/distorta/sguaiata/grugnita/spregevole totalmente delirante, basso che se non sei un mentecatto ti deve ricordare a tratti quello di Brian Gibson (ma caro coglionazzo è proprio da queste parti che il Lightining Bolt deve essere passato), feedback assortiti, tanto rumore, cambi di tempo, schizzi, goduria totale, dico. Cazzo, da godere fino all’ultimo con le mani al cielo. Proprio fino in fondo, perchè l’ultima traccia è semplicemente un capolavoro, una sorta di suite suddivisa in più parti, che non ho il fegato di descrivere. Consigliato oltre ai limiti della vita. Vi odio tutti. Mi fate cagare fino al vomito. Vaffanculo!!!!

Landed - Everythings's Happening (1998)
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sabato 5 dicembre 2009

Shellac – At Action Park (1994) [FLAC]

cover

Lo sapete che con voi son sempre stato onesto. Un po’ filo-comunisti, un po’ acqua e rose. No? Sì… Quei minerali. Lì, che è un casino. E lì ch’è... M’incontro Dick ch’è un cazzone per definizione. Poi un attimo di perplessità, eh. Sì, così… la vostra texture in realtà non è che mi piaccia tanto. Che lui è Boche, io il porno divo, e la boccia? Ma a me mi me a me mi piace la vostra attitudine, sì quel prendersi un po’ sotto gamba. Ma la B ch’è? Il fatto in sè d’esistere è e deve essere conferma d’essere. O forse dannazione? Oh, troppe domande ma troppe risposte. Non è mai una bella cosa. Eppure ripeto che non ricordo s’era un pony o un fottuto cane. Qualsiasi cosa fosse non ha importanza. O d’annazione? O d’Anna azione? Ok, un minuto che faccio mente locale. Sì, era un d’annato locale. Un solo vantaggio, in tutto. E fu là che per la prima volta… E’ chiamarsi con la F maiuscola.

part1
part2
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lunedì 30 novembre 2009

Space Streakings - 7-Toku (1994)

cover

Oh! Qui è Uovo che parla da Chicago city. Oggi ci buttiamo a copofitto nella virulenza et demenza di questo quartetto asiatico. Presentiamoli. Anzi, fermiamoci ai nomi dei 4 che la dicono già lunga: Screaming Stomach, Captain Insect, Karate Condor, Kame Bazooka. Ok. Quello che ascolterete qua è un mix piuttosto rumoroso di elettronica e grindcore (e altro), come descritto fin troppo bene dalla iniziale FOJK. Roba iperveloce per dannati mentali. L’inferno non è ancora qui. Youngman II sfoggia un basso dal suono bello rotondo, che personalmente mi ricorda il TOHC di seconda generazione, ma non dovete ascoltarmi, sono uno di quei dannati mentali di cui sopra e perdipiù in cura dal Dottore. Nella terza traccia compare incredibilmente un sax particolarmente insano e demenziale, e là sotto il basso continua a macinare senza tregua. Il tour continua con la tromba stupida dei Cows di Special Karaoke King, ormai davvero possiamo aspettarci di tutto, Cristo. La drum machine intanto picchia sempre eh. Come Up è uno stupendo spiraglio melodico nel mezzo di questo marasma giallo.
Sicuramente un mix originale e mai sentito quello proposto da questi 4 culi gialli per un gran album di feccia e noisy-merdaglia.

Space Streakings - 7-Toku (1994)
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giovedì 26 novembre 2009

Butthole Surfers - Psychic...Powerless...Another Man's Sac (1985)

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Girano voci che c’è ancora qualcuno che non conosce questo disco. Classico assoluto della band e del genere tutto. E’ sostanzialmente punk casinaro, stupido e delirante. E’ inutile dire oltre su un disco e un gruppo di cui si dice ovunque. Comunque difficile non farsi prendere da brani come la divertente Lady Sniff (comprendente oscenità assortite), la lunga cavalcata psichedelica Cherub, il delirio elettrico di Eye of the Chicken, il ritmo incalzante di Dum Dum, e via discorrendo. Da conoscere a memoria anche se vi fa cacare, e se vi fa cacare vi caco nel lavandino.

Butthole Surfers - Psychic...Powerless...Another Man's Sac (1985) rapidshare

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lunedì 23 novembre 2009

Harry Pussy

Gli Harry Pussy sono indubbiamente uno dei grandi gruppi dimenticati dell’undergroud americano più sincero, libero e violento. A volte si parla degli Harry Pussy come di un duo anche se nei live solitamente erano in tre, ovvero 2 chitarristi (tra i quali Bill Orcutt di cui tratterò prossimamente, vista la sua recente uscita) e Adris Hoyos alla batteria e voce, o più propriamente agli urli. Sì, perchè la loro è una musica infuocata che spesso si conclude in rapidi pezzi sconclusionati di durata inferiore al minuto. E’ free-noise-rock istintivo, che a tratti si riallaccia alla no wave.

cover Il primo reperto è “In Case Of An Emergency You Can Shit On A Puerto Rican Whore” del 1993, full lenght d’esordio che già delinea a dovere il loro stile, nel quale si segnala la particolare cover di Showroom dummies dei Kraftwerk.

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Il secondo è invece “You'll Never Play This Town Again” un’interessantissima raccolta uscita nel 2008 per la Load, che raccoglie molto materiale del 1997, più che fondamentale per comprendere l’universo degli Harry Pussy. Tra questi segnalo assolutamente, il Tour 12” (all’epoca acquistabile solo in tour), anche conosciuto come Fuck You, e il Live 10”. Attenzione signori, non solo apparente caos, Bill Orcutt è un chitarrista di assoluto rilievo come dimostrerà, come detto, il suo ultimo album da solista. Sentite pezzi come People per rendervi conto della genialità di questo uomo.

Harry Pussy - In Case Of An Emergency You Can Shit On A Puerto Rican Whore (1993)

Harry Pussy - You'll Never Play This Town Again (2008)
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sabato 21 novembre 2009

Hammerhead – Into the Vortex (1994)

cover

Una di quelle band ricordate troppo poco. Questi 3 individui, propongono un potente post-hc tra Helmet e Unsane, che da questo secondo disco lascia anche spazio a momenti più cauti ma che ben presto esplodono (Swallow). Starline Locomotive ricorda da vicino certe melodie dei primi Sonic Youth, ma qua la distorsione brutale è sempre dietro l’angolo (il basso è altamente godurioso nella sua ruvidità distorta). Zesta si lancia in un articolato riff che rimanda a Mouth Breather dei Jesus Lizard. Con All this is yours (una delle vette nell’album, a mio gusto) siamo invece dalle parti degli Unsane. Brest è ancora una volta un giro negli inferi della distorsione che gioca con gli armonici di chitarra degli Slint e nel ritornello si lascia a certi slanci melodici (il “coro” del bassista). La solfa ormai l’avete capita e si chiude con i 7 minuti lenti e pesanti di Journey to the Center of Tetnus 4. Vi lascio anche un videino a testimoniare la carica che correva nei loro concerti (e soprattutto in quegli anni). Roba dura per culi duri. Ma tu, credi di essere un culo duro?

Hammerhead - Into the Vortex (1994)
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mercoledì 18 novembre 2009

Helmet - Born Annoying LP (1994)

cover

Molto interessante questo disco, e a breve andremo a spiegare perchè. Intanto, attenzione a non confonderlo con l’omonimo 7” del 1989. Questo ne è l’estensione, ed aggiunge alle 2 tracce originarie un po’ di materiale inedito (ad esempio il primo incredibile demo del gruppo), tracce da compilation e altre chincaglierie.
Il demo, appunto. Micidiale. Dimenticate, in parte, gli Helmet di Meantime (ma anche di Strap it on) e ascoltate. Il sound ha sostanzialmente altre coordinate, dal gruppo poi presto (ahimè) dimenticate: è forte l’influenza dei lavori di Branca (ai quali Hamilton partecipava in quegli anni) come dimostrano molti momenti (vedi l’apertura di Geisha to Go) e le dissonanze (e, forse, le accordature aperte) che spadroneggiano. Lo strumentale Rumble è un qualcosa di incredibile: uno sferragliare ipnotico che presto introduce un’esplosione ultra ritmica in pieno stile Helmet. Taken, pezzo da compilation, è una frenetica conversazione botta/risposta tra le 2 chitarre. Da segnalare anche 2 curiose cover: Oven dei santi-subito Melvins e Primitive dei Killing Joke.
Fortemente consigliato, anche per conoscere un’altra faccia del gruppo.

Helmet - Born Annoying LP (1994) oppure qui
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martedì 17 novembre 2009

Cows - Daddy Has A Tail! (1989)

cover

Loro sono le Vacche (voi siete gli idioti rimbambiti), vengono da Minneapolis e vegetano in quel ranch di sballati che è la AmRep. Questo è il loro primo album per l’etichetta ed è già miracolo: letame & caos. Shaking ci lancia già nel magico mondo dei Cows: giri di basso distorto, noise chitarristico, voce folle, registrazione casinara. In più occasioni li vedo come gli eredi dei Butthole Surfers. Camouflage Monkey non è altro che uno dei miei pezzi preferiti, intoccabile. Si prosegue con i 6 minuti drogati di Part my konk, una lenta litania soggetta a improvvise accelerazione, segnata da un basso brutale e dalla voce cantilenante di Seldberg. Si continua con una traccia più sorprendente/geniale dell’altra (anche se alcune della seconda parte mancano un po’ di idee).
Un album fondamentale per un gruppo fondamentale che neanche un dismesso mentale come te può permettersi di non conoscere. Toh!

Cows - Daddy Has A Tail! (1989)
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lunedì 16 novembre 2009

Love 666 – American Revolution (1995)

cover Vecchi culoni flaccidi e rincitrulliti che non siete altro! Un dottore mi ha parlato in sogno: era nero, cazzo. Era un fottuto carbone vi dico. Ed era nudo come un pupetto con un affare in mezzo alle gambe che non lo mando a dire. Cazzo. Una roba nera ed abnorme. Un fottuto carbone dico. L’attività riapre, e riapre in gran stile se mi permettete (e mi permettete perchè lo decido io; voi, sacchi di fetida bratta). Questi signori propongono un sound assai interessante: particolarmente massiccio, distorto ma soprattutto intriso di costanti feedback/larsen assortiti e malatamente impregnato di profondi bassi (e nel gruppo non c'è il bassista!!). Strabordanti, ripetitivi e ignoranti (come te) riff hard rock a là Ac/Dc. E tutto questo quasi sempre scandito da compatti e robotici 4/4 medio-lenti. Quindi sounds good!, però le canzoni dove sono? [Cazzo dai però, sempre dietro a lamentarti. Ma impara a vivere perDio!] Insomma, con un suono così per me ci si può anche passare sopra e non ne parliamo più. Non sarà un disco che cambia la storia del rock, ma lo consiglio vivamente a chi si interessa di certe sonorità (rumorose). E vedi di interessarti alla svelta se non vuoi che perda la pazienza. Era un cazzo di dottore nero. Un fottuto carbone.

Love 666 – American Revolution (1995)
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mercoledì 14 ottobre 2009

Retribuzione d'onore

Maledetti cagoni del cazzo! Succhilarve-e-pifferi maledetti! Comoda la pappa pronta in padella eh? Ma io vi voglio bene, capite? VI VOGLIO BENE!!!!!!! No, vi volevo bene. Ora non più. No.
Il servizio è sospeso fintantochè un qualunque villandroide di voialtri non posterà un commento a questo post che sia "Zeee Sheeee" o "Caccccca!" o "G di goooooo". Non mi frega nulla. Dritto come una scheggia di legno sbilenca. Il mondo è mio.

sabato 8 agosto 2009

Polvo - Today's active lifestyles (1993)

Altro pezzo da novanta nei Novanta. Non so se questo sia il migliore del lotto, perchè non conosco a sufficienza il seguito, ma sicuramente è un disco che merita. Il sound è quello unico dei Polvo: chitarre sghembe che sembrano scordate e phaser imperante, basso slabbrato, batteria matematica (ma fa un po' ridere chi li definisce math-rock, o no?). Un ibrido tra Dinosaur Jr. e Sonic Youth.

Polvo - Today's active lifestyles (1993)

giovedì 30 luglio 2009

U.S. Maple - Long hair in three stages (1995)

Ciao a tutti, io sono Uovo Duro (anzi direi durissimo, se consentite) e oggi, viste le ripetute richieste, vorrei aggiungere un altro tassello all'ormai celebre maratona nowavista che va sotto il nome di "Vediamo se riesci a metter su un gruppo con una voce più sbambalata della mia".
E dunque dopo gli Arabi non potevano certo mancare loro: i mitici U.s. Maple! Che dire, roba cervellotica per sballati di testa, perchè sì, a "cantare" in quel modo lì qualche tara devi avercela. Sempre chitarre in dissonanza perenne, ma stavolta poco basso: pare che il bassista, invece, suonasse una chitarra con montate 2 corde da basso. E come vedete la tara mentale ritorna e ritorna imperterrita, non c'è niente da fare. Ad ogni modo, questo è il primo disco e credo non possa mancare al fan di questa robaccia anni '90.
Un rimpianto però ce l'ho: ad averci pensato prima, avrei potuto fare lo stesso sondaggio che feci per Eugenio Robinson. Sono sicuro che il buon Al Johnson avrebbe battuto Eugenio con il ben 100% di voti a favore di "voce demento-sbambolata da invasato". E vabbè dai... lunga vita ai geni.

U.S. Maple - Long hair in three stages (1995)

sabato 25 luglio 2009

Oxbow - Serenade In Red (1997)

Ho fatto un sondaggio. E' risultato che 9 persone su 10 definiscono la voce su questo disco "Irritante et fastidiosa". Ma come? E pensare che io considero la voce del nostro culturista preferito Eugene Robinson, come una delle migliori (se non la migliore) della musica napoletana d'avanguardia anni '90. Mah. Insomma, una specie di Yow elevato alla Yow. Sì, perchè qua sopra Eugenio deve essersi trangugiato (e rigurgitato) dosi eccessive di voce yowiana. E là sotto c'è una base strumentale che macina riff e idee senza pietà alcuna. Il risultato è un qualcosa di imperdibile. Ma a voi immagino non interesserà vero? Visto che fate sicuramente parte di quei 9 ignoranti che ho preso a calci in culo ieri pomeriggio. Asini!

Oxbow - Serenade In Red (1997)

mercoledì 22 luglio 2009

Melt-Banana - Scratch or Stitch (1995)

Japanoise or Not-Japanoise?
La definizione probabilmente nasce per il noise più versante industrial-harsh, ma sta di fatto che questi sono i Melt-Banana e sono 4 culi gialli. Ma 4 culi duri, puoi giurarci.

Now wave or Not-Now wave?
Sono incastarti in quel della Skin Graft, culla del periodo Now-wave, e pensala come vuoi ma sta di fatto che questi 4 culi (duri) gialli sono schizzati e sghembi come pochi altri (Arabo sul radar) e suonano un noise-core rapido e urlettato con voce femminile.

Insomma, sono uno dei miei gruppi favoriti, dunque visto che stai in casa mia, vedi di farteli piacere alla svelta minchione, prima che adoperi la mia speciale cura medievale per il tuo culone (non-giallo e flaccido).

Melt-Banana - Scratch or Stitch (1995)

lunedì 20 luglio 2009

Shellac - The Futurist (1997)

Gli Shellac interpretano Russolo. Sono passati qualcosa come 3 anni dal capolavoro assoluto. E la banda del sempreocchialuto Steve che ti fa? Stravolge le regole. 2 lunghi pezzi di rumorismo con innesti noise-math-rock con una sezione ritmica che, se non sei un paraplegico, ti invita amichevolmente a picchiare la testa dritto contro un muro (ah, i Negazione!) finchè non vedi i pezzi di cervello appiccicati. Poi ci pensa la mamma a ripulire, quel fottuto macello. Nessuno ne parla mai di questo Ep ma io lo ritengo una delle vette più alte raggiunte dalla banda. Mi piace pensare molto ingenuamente, visto il contesto, che se Russolo avesse sentito questa roba gli si sarebbe rizzato come a un capriolo. In verità c'è ben poco di avanguardistico qua dentro. Giusto 30 minuti di roba ignorante come te.

Shellac - The Futurist (1997)

domenica 19 luglio 2009

Gravitar - Now the road of knives (1997)

Non sono un sentimentalista, o perlomeno lo posso essere sotto un punta di vista futurista. Ok, mettiamola così: prendi un poliziotto sufficientemente sedato, aggancialo per le gambe con una catena a un tir americano, spara il tir in superstrada ai 180 netti e guarda la testa del poliziotto che sfrigola sfracellandosi km per km sull'asfalto. Mmmh, difficile godere di più. Buono sfrigolio, passatista.

Gravitar - Now the road of knives (1997)

sabato 18 luglio 2009

Colossamite - Economy of Motion (1998)

Quel mezzo geniaccio di Nick Sakes non molla e dopo l'esperienza micidiale dei Killmen forma quest'altro gruppazzo. Da un post-hc matematico dal suono massiccio e brutale qui si passa a un suono più angoloso/dissonante e intellettualoide, se vogliamo. Si nota facilmente come il disco vada incontro a sonorità più ricercate e pezzi che esulano (grazie a Dio) dalla forma canzone fino quasi a ricercare momenti più atmosferici (Heat vs Temperature). Siamo dunque, a mio avviso, abbastanza distanti dal precedente gruppo e questo è sintomo di cervello attivo. Avrebbe avuto senso replicare ancora una volta lo stesso schema sotto nome diverso? Per me, no. Ma probabilmente per te sì, che sei un invasato di prima scelta. Impara a vivere, imbutterato cronico.

Colossamite - Economy of Motion (1998)

venerdì 17 luglio 2009

Bastro - Diablo Guapo (1989)

6 lettere, un nome di merda. Facciamo così, vado per nomi a vedere se ti si sturano le orecchie, rincitrullito che non sei altro. David Grubbs (post Squirrel Bait, Bitch Magnet, pre Gastr del Sol), John McEntire (Gastr del Sol, Tortoise). Diciamo che a leggere questa roba sembra che qua dentro ci sia un po' mezza storia del post-rock, no? Non qui, bello. Post-hc rumoroso a tratti più sofisticato di quanto non sembri. Datato 1989 ma potrebbe stare nel bel mezzo del marasma anni 90 e dare la merda a parecchia gente. Un brano più bello dell'altro. Uno dei miei preferiti per sempre.

Bastro - Diablo Guapo (1989)

AAVV - New York Noise [1978-82] (2003)

Una buona raccolta edita dalla importante Soul Jazz Records, che più che altro ci illustra un attimino cosa c'era nella New York del periodo '78-82 oltre ai soliti 4 gruppi in croce della storica No New York. O forse non ti interessa approfondire, eh? Cazzo, se ogni tanto di muovessi un po', rimuoveresti quei grassi in eccesso, culone!

AAVV - New York Noise [1978-82] (2003)

Arab on Radar - Queen Hygiene II / Rough Day at the Orifice (2003)

Decisamente una band incredibile. No excuse baby. Peccato siano finiti presto. Intrecci affilatissimi di dissonanze chitarristiche a formare catene elettriche stridenti, basso pernacchiato e voce delle più "demenziali" nowaviste mai sentite. Diversa gente oggi scopiazza alla buona partendo da loro. Assolutamente roba per palati fini e timpani deflagrati.
Il disco include i primi 2 album e Queen Hygiene per me resta uno dei loro migliori.

Arab on Radar - Queen Hygiene II / Rough Day at the Orifice (2003)

Bewitched - Brain Eraser (1990)

Siamo alle porte degli anni '90, si cominciano ad abbandonare le batterie à la fustino Dixan, il suono si fa più preciso e brillante e questo misconosciuto disco suona maledettamente moderno. Non dimenticatevelo, animali urbani.

Bewitched - Brain Eraser (1990)

DNA - DNA On DNA (2004)

Arto Lindsay alla chitarra e voce. DNA: storia della No wave. Storia di tutto assieme ad altri del movimento. Non so neanche perchè lo metto qua, dovreste già averlo tutti su una colonnina in marmo, protetto da una campana di vetro.
Discografia completa, cari cagoni.

DNA - DNA On DNA (2004)

giovedì 16 luglio 2009

Glenn Branca - Lesson No. 1 (1980)

Quanto idolatrate quei cazzo di primi dischi dei Sonic Youth eh? Siete sempre lì a declamarli vero? Vero? Anno 1980, questo signore era un genio. Qua dentro ci sono i Sonic Youth. E mica solo in senso lato. Ah si eh? Allora quei suoni e quelle chitarre ad accordatura aperta da dove vengono eh? Dai, dillo. Dillo.

Glenn Branca - Lesson No. 1 (1980)

Lubricated Goat - Plays the Devil's Music (1987)

Pazzesco, un giorno qualsiasi di noia qualsiasi senza un futuro qualsiasi. Poi una luce. Una luce che non aspettavo che pian piano comincia a delinearsi manco fossi Lou Reed in pera. Ebbene mai avrei detto di trovare sul fondo del barile anfetaminico una razza di immondizia simile. C'è di tutto: blues sgangheratissimi dal garage sotto casa, voce ultra dinamica che sbarella dai toni più post-punk-dark a grugniti maialeschi, strumentali dementi e altro e altro ancora. Inutile dilungarsi perchè ogni traccia ha una storia a sè, ma tutto si amalgama in un fottuto rumoroso agglomerato demenziale assolutamente da non sottovalutare. Pare sia di difficile reperibilità. Beccatevelo stronzoni.

Lubricated Goat - Plays the Devil's Music (1987)
[Re-up on Mediafire]

Scratch Acid - Greatest gift (1991)

Tra questi 4 signori in stivaletti texani comparivano un certo Sims e un certo Yow. Il disco contiene la discografia. Non tutto mi fa impazzire, ma il lor primo omonimo EP è una delle robe più cariche degli 80s.

Scratch Acid - Greatest gift (1991)

The Static - My Relationship 7" (1979)

Una gemma no-wave. Una delle due band del buon Branca.

The Static - My Relationship 7 (1979)

mercoledì 15 luglio 2009

Arab on Radar - Samauri Fight Song/Swimming with a Hard-On 7" (1997)

Una gemma Now wave.

Arab on Radar - Samauri Fight Song/Swimming with a Hard-On 7" (1997)

Polli Malati...

A volte è necessario pensare un paio di volte prima di agire. Agitator. Rotator. I punti di contatto sono tanti e indefiniti. Quanto è facile trovarli? Quanto è facile non trovarli? E' facile trovarli quanto è facile non trovarli. Ma non sempre, cari stronzi, è necessario trovarli e dunque cercali. E io infatti non li cerco, perchè vivo su una montagna, ho dei muscoli pazzeschi e ce l'ho più duro di tutti voi messi assieme.
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