sabato 21 novembre 2009

Hammerhead – Into the Vortex (1994)

cover

Una di quelle band ricordate troppo poco. Questi 3 individui, propongono un potente post-hc tra Helmet e Unsane, che da questo secondo disco lascia anche spazio a momenti più cauti ma che ben presto esplodono (Swallow). Starline Locomotive ricorda da vicino certe melodie dei primi Sonic Youth, ma qua la distorsione brutale è sempre dietro l’angolo (il basso è altamente godurioso nella sua ruvidità distorta). Zesta si lancia in un articolato riff che rimanda a Mouth Breather dei Jesus Lizard. Con All this is yours (una delle vette nell’album, a mio gusto) siamo invece dalle parti degli Unsane. Brest è ancora una volta un giro negli inferi della distorsione che gioca con gli armonici di chitarra degli Slint e nel ritornello si lascia a certi slanci melodici (il “coro” del bassista). La solfa ormai l’avete capita e si chiude con i 7 minuti lenti e pesanti di Journey to the Center of Tetnus 4. Vi lascio anche un videino a testimoniare la carica che correva nei loro concerti (e soprattutto in quegli anni). Roba dura per culi duri. Ma tu, credi di essere un culo duro?

Hammerhead - Into the Vortex (1994)
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4 commenti:

  1. Hammerhead into the vortex!,possiedo il vinilone pesante, Porco Dio che bomba, a distanza di anni mi spacca ancora il culo!

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  2. Beh, diciamo mai dimenticata da noi dove per noi intendo i migliori cittadini del mondo. Cosa aspetti a regalarmelo il vinilone, eh?

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  3. Sì un megadico. Sto riscoprendo adesso tutto il catalogo am rep. Miglior etichetta di sempre insieme a touch and go e dischord. La sacra trinità degli anni 90. Che musica della msadonna, totalemtne fuori moda ora. Per fortuna.

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